Abitare il futuro significa anche saperlo immaginare, studiare le migliori soluzioni per tradurre le tendenze in progetti effettivi, e realizzare un pensiero architettonico di qualità che sappia influenzare il mercato. Ecco perché abbiamo intervistato alcuni architetti in grado di fornire queste visioni e saperle raccontare al pubblico. Oggi parliamo con Paolo Caputo.
Paolo Caputo, architetto e professore al Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, ha incentrato negli anni il suo interesse e il focus del suo lavoro nell’ambito residenziale. La sua spiccata sensibilità nei confronti delle problematiche legate a questo segmento immobiliare si accompagna alla consapevolezza di dover mettere sempre le persone al centro, in quanto attorno alla persona ruota tutto il sistema immobiliare, soprattutto abitativo.
Coerentemente con questi principi, i suoi progetti spaziano fra l’Housing Sociale e la realizzazione di opere rilevanti come le ‘Residenze Porta Nuova’, intervento promosso dal gruppo Hines di Manfredi Catella che, con il grande progetto di Porta Garibaldi, ha quasi portato a compimento la trasformazione di questo quartiere di Milano. In un’interessante intervista rilasciata a Oliviero Tronconi e pubblicata nel volume Sigest “Le nuove forme dell’abitare 2.0 – Passato, presente e futuro”, il professor Caputo ha dichiarato che “siamo nella stagione della qualità ed i giacimenti, lasciatici in eredità dal tempo delle quantità, non troveranno più mercato, almeno così come oggi sono”.
Ricerca della qualità come punto cardine nella progettazione residenziale, dunque, ma quali sono i mezzi per raggiungere degli standard qualitativi appropriati in una città complessa come Milano? Secondo il professore si deve partire dal coinvolgimento: è necessario infatti che tutti i molteplici attori di una realizzazione siano coinvolti e responsabilizzati sull’obiettivo. In secondo luogo l’innovazione, ora più vivace che mai e fonte di soluzioni importanti per il progresso in questo campo, dall’energia alla domotica e alla sicurezza, dalla razionalizzazione dello spazio al rapporto fra superficie interna ed esterna, fino ad arrivare ai materiali e a tutti gli elementi che possono garantire più durabilità all’immobile, una delle criticità costanti insieme alle problematiche manutentive.
Residenze a Porta Nuova: la Torre Solea
Scheda tecnica del progetto
Localizzazione | via Melchiorre Gioia (Varesine), Milano |
Committente | Hines Italia S. p A. |
Numero edifici | 1 |
Slp | mq 5.180 |
Numero piani | 15 |
Interior Design | Coima Image, Dolce Vita Homes |
Progetto struttura portante | Arup Italia S.p.A. |
Progetto Impianti | Deerns Italia |
Inizio lavori: 2006 | Fine lavori: 2014 |
Struttura portante | Fondazioni e pilastri in calcestruzzo armato, solai in laterocemento |
Chiusura verticale | Parete opaca: pannelli di pietra nera o vetro opaco, intercapedine, pannello isolante e pannello in cartongesso con finitura per interni. Parete trasparente: vetrate bassoemissive montate su telaio di alluminio a taglio termico |
Copertura | Struttura ventilata, in parte ricoperta con pannelli fotovoltaici |
Impianti | Riscaldamento e raffrescamento a pavimento con scambiatore di calore ad acqua di falda, raccolta e stoccaggio dell’acqua piovana per l’irrigazione delle aree pubbliche |
Situato nella rinnovata area urbana di Porta Nuova a Milano, questo edificio è parte di un complesso residenziale e terziario, e poggia su una vasta piastra che forma una piazza sulla quale si affacciano numerosi servizi commerciali.
L’edificio fa parte di uno dei più grandi progetti di riqualificazione d’Europa, sviluppandosi su un’area di 290.000 mq che si estende fra i tre quartieri milanesi di Garibaldi, Varesine e Isola. Il progetto urbano ‘Porta Nuova’ e la Torre Solea sono stati realizzati utilizzando tecnologie costruttive all’avanguardia, nel rispetto delle linee guida della certificazione LEED relativamente a trasformazione sostenibile del sito, efficienza nell’uso dell’acqua, fonti energetiche rinnovabili, riduzione delle emissioni di gas nocivi, comfort per il futuro fruitore del complesso e riduzione dei costi di gestione.
Torre Solea si ispira a due tipologie residenziali: l’edificio a torre e la villa unifamilare. Il numero limitato di alloggi per piano riporta l’abitare da una dimensione ‘metropolitana’, che propone dimensioni minime per gli spazi residenziali, a quella ‘umana’, dove le dimensioni sono proporzionate al comfort abitativo. I quindici piani della torre ospitano 33 appartamenti di diverso taglio, e la struttura è equipaggiata con un sistema di sicurezza e sorveglianza innovativo. Esteticamente la struttura è complessa e dinamica, materiali per gli esterni come vetro bianco, pietra nera e vetrate garantiscono un effetto scenografico di grande pregio ed eleganza sia durante le ore diurne che di notte.
Housing Contest: la residenza di qualità a basso costo
Scheda tecnica del progetto
Localizzazione | Milano |
Committente | Gruppo RDB |
Impresa di costruzione | Gruppo RDB |
Numero piani | Da 1 a 10 piani fuori terra |
Progetto Impianti | Ariatta Ingegneria dei Sistemi srl |
Inizio lavori: 2011 | Fine lavori: in corso |
Struttura portante | Fondazioni e pilastri in calcestruzzo armato prefabbricato, solai in laterocemento |
Chiusura verticale | Parete opaca: panelli per esterni con finiture adattabili al contesto, intercapedine, pannello isolante e pannello in cartongesso con finitura per interni. Parete trasparente: vetrate bassoemissive montate su telaio di alluminio preverniciato a taglio termico |
Impianti | Riscaldamento e raffrescamento con pompe di calore, pannelli fotovoltaici, pannelli solari termici e, ove possibile, impianto elettrico alimentato dall’energia prodotta da pale eoliche. |
Questo progetto si inserisce nel sistema del Social Housing, una realizzazione edilizia basata sulla partnership Pubblico Privata finalizzata a dare risposta alla cosiddetta ‘fascia grigia’ di popolazione non in grado di accedere ad un alloggio attraverso il mercato e non in possesso di dei requisiti necessari per avere diritto ad un’abitazione dell’Edilizia Residenziale Pubblica. Costruito dal Gruppo RDB, questo edificio si basa sull’unione di elementi costruttivi standardizzati, che possono essere assemblati in modo diverso a seconda delle esigenze. Questo processo edilizio ha un forte carattere di economicità e un rapporto qualità-costo ottimizzato grazie alla flessibilità compositiva dei suoi elementi tecnologici a livello di materiali ed impiantistica, motivo per cui questa costruzione rientra proprio nella categoria Social Housing.
Anche in questo caso la qualità è al centro, combinata stavolta con un’attenzione particolare ai costi. Grazie all’industrializzazione dei processi produttivi si contraggono infatti i tempi di costruzione, tuttavia permane una forte flessibilità compositiva che permette una personalizzazione degli spazi: RDB Casa è un’innovativa alternativa ai sistemi costruttivi tradizionali per edifici residenziali.