Per chi cerca un nuovo modo di vivere le vacanze, immersi nella natura e lontano dal turismo di massa, ma

L’appuntamento bisettimanale con le grandi firme
Per chi cerca un nuovo modo di vivere le vacanze, immersi nella natura e lontano dal turismo di massa, ma
L’Osservatorio sulla Casa è una indagine Doxa nata con l’obiettivo di monitorare gli stili abitativi degli italiani per fotografare lo stato dell’arte e offrire agli addetti ai lavori informazioni su tendenze e caratteristiche della casa del futuro, secondo le aspettative dei loro abitanti. Lo studio, condotto su un campione di 1500 individui rappresentativo della popolazione italiana, è stato sviluppato a partire dalla definizione di 5 pilastri, ovvero 5 aspetti su cui si concentra l’attenzione quando si parla di “casa ideale”: la casa attenta alla salute, la casa comoda da vivere, la casa che fa risparmiare, la casa rispettosa dell’ambiente e la casa smart.
Abitare il futuro significa anche dargli spazio, non solo progettando delle soluzioni ma delineando delle metodologie che traducano le tendenze in progetti effettivi, e sviluppando dei fondamenti architettonici di qualità che possano riflettersi positivamente sui trend del mercato di oggi e domani. Ecco perché abbiamo intervistato alcuni architetti in grado di fornire queste visioni e saperle raccontare al pubblico. Nell’intervista di oggi parliamo con Dante Benini.
Abitare il futuro significa anche saperlo immaginare, studiare le migliori soluzioni per tradurre le tendenze in progetti effettivi, e realizzare un pensiero architettonico di qualità che sappia influenzare il mercato. Ecco perché abbiamo intervistato alcuni architetti in grado di fornire queste visioni e saperle raccontare al pubblico. Oggi parliamo con Paolo Caputo.
Abitare il futuro significa anche saperlo immaginare all’interno di un pensiero organizzato e coerente, che sappia tradurre le tendenze in progetti architettonici di qualità, in grado influenzare il mercato. Ecco perché abbiamo intervistato alcuni architetti in grado di fornire queste visioni e saperle raccontare al pubblico. È il turno di Marco Piva.
Nel suo studio di Milano, l’architetto e designer Marco Piva porta avanti la sua ricerca sui materiali costruttivi ed una progettazione che li sfrutti in modo innovativo, efficiente e strategico.
Che cos’è la cultura? Esistono senz’altro delle risposte da manuale a questa domanda, a cui si accompagnano le idee che ognuno può avere in mente; si crede tuttavia che anche plasmando e riorganizzando le definizioni più esaustive, rimanga sempre una certezza imprescindibile e immutabile rispetto ai concetti di cultura e arte: hanno entrambe un’accezione intimamente e istintivamente positiva. Qualunque sia la definizione che si vuole dare a questi termini, insomma, è certo che si tratti di qualcosa di molto potente, e tale potenza può essere trasformata anche in carburante per la realizzazione di progetti di urbanistica.
Il settore immobiliare rappresenta un’eccellenza storica dell’economia italiana, un’eccellenza diventata tale grazie al lavoro e alla preparazione anche di tante professioniste che vi operano, e allo scambio di idee, tecniche e competenze. Per questo motivo è nata AREL Associazione Real Estate Ladies, che oggi è presente su tutto il territorio nazionale, e annovera attualmente circa 260 iscritte.
Dall’esperienza maturata su lavori che hanno indagato i più disparati settori produttivi è possibile individuare un comune denominatore, un trend progettuale e abitativo, che supera la inflazionata dicotomia “smart” o “non smart”, evidenziando una traiettoria facilmente leggibile, l'”home in office”.
L’equilibrio della vita metropolitana moderna si gioca sulla coesistenza di vaste costruzioni e imponenti edifici di cemento, e aree verdi in cui respirare ossigeno.
Per questo motivo la natura è importante: quando il verde è presente dove viviamo e dove abitiamo tutti i giorni, la nostra qualità di vita ne beneficia, poiché è sinonimo di benessere. Ne sono la prova anche le politiche amministrative delle città, sempre più orientate a valorizzare gli spazi verdi; grandi strategie, spesso rallentate dalla macchina della burocrazia e della politica stessa, alla base delle quali senza dubbio vi sono delle idee valide e mirate al benessere dei cittadini.